Rieccomi con la nuova edizione di mountainsdiary
Visto i tempi che corrono, con l’emergenza dovuta al covid-19 essendo costretti tutti a casa dobbiamo in qualche modo far passare il tempo. Non possiamo fare escursioni perciò dobbiamo inventarci qualche alternativa, ma per restare in tema vi propongo qualche lettura, questa volta estratta dal sito www.emotionalp.com degli accompagnatori professionisti che lavorano da anni sul territorio della valle Grana e delle valli limitrofe.
Cosa c’è alla base della cultura alpina? Come mai molte leggende sembrano ricorrere nei vari angoli delle Alpi, oppure nello schema narrativo?
Ed ancora, come nascono le manifestazioni quali i carnevali alpini, le baìo o gli altri rituali che animano da sempre la cerchia alpina?
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A chi non è mai successo di girare tra le valli ed imbattersi in nomi di luogo più o meno ricorrenti? A volte il loro significato è facilmente comprensibile, altre volte invece l’interpretazione è più complicata.
Molto spesso a complicare la situazioni ci sono traduzioni più o meno bislacche ad opera dell’esercito o di geografi che, ignorando i significati dei toponimi “a nosto modo”, ne perdono lo spirito proponendo versioni italiane più o meno fantasiose.
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Vi siete mai chiesti chi sono gli alpinisti himalayani? Quelli che salgono nell’aria sottile dei settemila e degli ottomila?
Noi ci siamo affezionati moltissimo alla figura di un alpinista, tra i più grandi di tutti i tempi, sconosciuto ai più in occidente, o conosciuto come protagonista “cattivo” del libro “Aria Sottile” di Jon Krarauer. Anatolij Bukreev, russo di nascita, kazako per scelta, rappresenta una delle figure che più sono significative per raccontare l’alpinismo di esplorazione del limite.
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Il Caragliese 27/03/20
Da segnalare poi che in questo periodo lo stesso sito ospita la versione digitale de “IL CARAGLIESE”, il giornale di Caraglio e della valle Grana.
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